Fotografi dell’orrore. Lo spettacolo del dolore di Luc Boltanski e altri scritti su etica e fotografia.
Ed è sempre più evidente l’esigenza di non uscire dai discorsi sulla fotografia per parlare di fotografia in un modo che sia etico e politico. Perché scrivere di fotografia, parlarne, come ogni altro agire è già un agire politico. Prendere posizione è un gesto implicito. Dietro l’obiettivo o davanti, osservando e scrivendo, editando e scegliendo, il nostro agire incide. Ciò che serve è portare alla luce ogni pratica, lasciarla risalire alla coscienza e chiedere a se stessi tutto quel che si può.
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